LA COLTIVAZIONE E' UN'ARTE CHE S'IMPARA CON L'ESPERIENZA
Ecco alcuni esempi di COMPOSTA che vogliono essere soltanto delle semplici proposte per chi non sa da che lato iniziare. Sta poi a ciascuno di noi adattare le composte alle piante che coltiviamo attraverso esperimenti, ma anche sulla base dei materiali che con facilità ed a basso costo possiamo reperire in loco.
- FORMULA BASE (valida per la maggior parte delle cactacee) - 3 parti terra di giardino o di campo, sabbiosa o tufacea; - 2 parti di humus (terriccio di foglie o per acidofile); - 5 parti di sabbia non calcarea della grandezza di un chicco di riso ancor meglio se mescolata a lapillo vulcanico, pomice, pozzolana di 2-4 mm., il tutto senza polvere. (*) Chi ha difficoltà a procurarsi della sana terra di giardino o di campo, può usare quest'altra FORMULA BASE: - 1 parte terriccio di foglie o per acidofile (Azalea, Rododendro, ecc.) - 2 parti lapillo vulcanico (lava) del diametro di 2-4 mm. (oppure pomice o pozzolana, anche in miscuglio fra loro). (*) - 1 parte sabbia non calcarea del diametro di 2-4 mm. (*) - FORMULA MINERALE - 1 parte terra di giardino coltivata; - 1 parte terriccio di foglie; - 5 parti di sabbia non calcarea, eventualmente mescolata a lapillo vulcanico, e/o pomice (dimensioni 2-4 mm.). (*) Per Mesembriantemi, Melocactus, Discocactus, Opuntie. Altra formula Minerale - 1 parte composta già confezionata per cactus; - 1 parte pomice; (*) - 1 parte lapillo vulcanico; (*) - 1 parte sabbia. (*) - FORMULA FERTILE - 2 parti terriccio di foglie; - 1 parte di torba; - 2 parti di sabbia (2-4 mm.). (*) Per Asclepiadacee, epifite e rampicanti: (Epiphyllum, Schlumbergera, Rhipsalis, Selenicereus, Aporocactus, Heliocereus Aporophyllum, Hylocereus, Epicatus, Dischidia, Nopalxochia). Ottimo il terriccio di foglie di faggio utilizzabile in tutte le formule, ma di non facile reperibilità. Buona ghiaia è quella di quarzo, granito, basalto, gneiss, ardesia, silice, od anche quella usata per le sabbiature cioè da spruzzare mediante compressore su superfici che necessitano di pulitura. Da evitare quella impiegata nella preparazione delle malte e del calcestruzzo, in quanto calcarea. Un test assai semplice, per determinare se la sabbia o la ghiaia contiene calcio, è quello di versare qualche goccia di acido muriatico sul prodotto in esame; la presenza di una reazione consiglia di non usarlo.
-Aggiungere, possibilmente, alle varie composte lo 0,5% di farina d’ossa oppure cornunghia (concimi organici azotati a lenta cessione); più l'1% di un concime trivalente 7-14-21, oppure 6-18-36 o similari. -Aggiungere alla formula base lo 0,5% di calcio (es. farina ricavata dalla triturazione mediante omogenizzatore dei gusci di ostriche) per: Astrophytum; Ariocarpus; Cephalocereus; Leuchtenbergia; Gymnocactus; Obregonia; Thelocactus; Turbinicarpus; Ancistrocactus; Grandulicactus; Neolloydia; Agave stricta; Agave leucheguilla; Epithelantha; Euphorbia; Mammillaria candida e le altre Mammillarie bianche. (*) I materiali inerti quali lapillo vulcanico, pozzolana, vermiculite, agriperlite, argilla espansa, sabbia non calcarea, tutti delle dimensioni non superiori a 4-5 mm. devono essere stacciati nel caso contengano polvere e possono, in linea di massima, essere usati indifferentemente, in numero di due o al massimo tre tipi. La scelta è il più delle volte dettata dalla reperibilità locale dei suddetti materiali, aventi lo scopo di areare il suolo, permettere un più rapido sgrondo dell'acqua superflua e apportare i sali minerali.
- CRESCONO SUL QUARZO: Argyroderma, Dintheranthus, Discocactus buenekeri. - CRESCONO SUL GESSO: Turbinicarpus laui, Aztekium ritterii, Geohintonia mexicana. ANNAFFIATURE - In serra s'inizia ad annaffiare, con prudenza, a marzo (febbraio se ben esposta), ma solo se la temperatura sale sopra i 15°C. e si comincia a vedere la nuova vegetazione, si bagnano pure quelle piante che danno segni di sofferenza per disidratazione. Per le piante non in serra, al nord e centro Italia, è opportuno attendere i primi di aprile. In seguito si incrementa la somministrazione di acqua lasciando sempre asciugare il pane di terra prima di tornare a bagnare. Durante il grande caldo le cactacee vanno semplicemente spruzzate. In settembre, si annaffia un paio di volte, per cessare del tutto ad ottobre/metà novembre, in pratica quando la temperatura esterna notturna si stabilizza sugli 8°C. -SPRUZZATURE ESTIVE: Cleistocactus, Melocactus -SPRUZZATURE INVERNALI: Aloe, Argyroderma, Cheiridopsis, Conophytum, Othonna, Jacobsenia, Tylecodon, Monilaria, Euphorbia, Hatiora, Opthalmophyllum, Kalanchoe, Epifite, Asclepiadacee, Brachystelma, Caralluma, Ceropegia, Fockea, Huernia, Stapelia. - NON BAGNARE D'INVERNO: Cactacee in genere, Aloinopsis, Bergeranthus, Faucaria, Hereroa, Nananthus, Rabiea, Rinephyllum, Stomatium, Titanopsis, Trichodiadema. - BAGNARE POCO D'ESTATE e CON MODERAZIONE D’INVERNO: (riposo estivo, crescita autunno/inverno) 5000 lux x 12 ore. Pelargoni, alcune Aloe, alcune Haworthia, Crassula, Dudleya, Marah, Othonna, Sarcocaulon, Cotyledon, Greenovia, Tylecodon, molti Mesembriantemi: Conophytum, Gibbaeum, Argyroderma (quarzicola), Frithia, Dactylopsis, Monilaria, Fenestraria, Aeonium delle Canarie, Dintheranthus (quarzicola, difficile). - BAGNARE ANCHE D'INVERNO OGNI 20/30 GIORNI (con moderazione e in riferimento alla temperatura): Epiphyllum e altre cactacee epifite e rampicanti (rispettare un periodo di riposo di 6 settimane dopo la fioritura); Rhypsalis; Schlumbergera (Zygocactus); Aloe; Euphorbia (alcune); Kalanchoe, Succulente con crescita in autunno/inverno: Argyroderma, Cheiridopsis, Conophytum, Jacobsenia, Ophtalmophyllum. - BAGNARE POCO D'ESTATE E MAI D'INVERNO, le piante originarie del deserto andino quali Browningia, Eulychnia, Copiapoa, Neoporteria, Pachypodium, a patto che non vengano tenute in casa. - AMANO LA NEBBIA E L'UMIDITA' DELL'ARIA: Borzicactus, Oroya, Tillandsia. ESPOSIZIONE - LUCE DIFFUSA E POCA ACQUA (piante del deserto): Adromiscus, Aeonium (compreso tabulaeforme), Aloe, Ceropegia, Crassula, Echeveria, Euphorbia, Gasteria, Graptopetalum, Haworthia, Huernia, Kalanchoe, Monadenium, Sedum, Stapelia. - SOLE ESTIVO FILTRATO: (telo con copertura 40%, + aria umida e calda per cactus epifiti con radici aeree): Aporocactus, Aporophyllum, Ceropegia, Disocactus, Epiphyllum, Harrisia, Heliocereus, Hylocereus, Lepismium, Rhipsalis, Schumbergera, Selenicereus, Senecio rowlejanus, Euphorbia (alcune), Stapelia, Haworthia, alcune Rebutie, Gasteria, Harrisia, Melocactus, Caudiciformi. - SOFFRONO IL CALORE ESTIVO: Matucana, Submatucana (entrambe di origine cilena). CRESCITA - HANNO RIPOSO ESTIVO: Cactus di Natale, alcune Rhipsalis, Mammillaria plumosa, Neoporteria wagenkektii, molte Testudinaria (Dioscorea), Sarcocaulon, alcuni Mesembriantemi: Argyroderma, Cheiridopsis, Conophytum, Fenestraria, Monilaria, Frithia, alcuni Gibbaeum, Marah, Duddleya, Greenovia. - SI ADATTANO ALLA CRESCITA ESTIVA: Ruschia acaule, Faucaria, Glottiphyllum, Bergeranthus, Nananthus, Aloinopsis, Cheiridopsis. MESEMBRIANTEMI - GRUPPO A Robusta crescita estiva all'aperto, ritirare prima dell'inverno e tenere a +6°C. Aptenia, Carpobrotus, Delosperma, Disphyma, Dorotheanthus, Drosanthemum, Erepsia, Lampranthus, Oscularia. - GRUPPO B Succulente senza stelo con crescita dalla primavera all'autunno. Mantenere asciutte d'inverno. Esporre alla luce del sole per tutto l'anno. Temperatura minima invernale: occasionalmente –2°C fatte salve le eccezioni indicate alla pagina "Minime invernali" Acrodon, Aloinopsis –12°, Bergeranthus, Carruanthus, Chasmatophyllum, Faucaria, Frithia +10°, Hereroa, Lithops (alcuni) >5° Machairophyllum, Marlothistella, Mestoklema, Mossia >5°, Nananthus –25°, Orthopterum >5°, Pleiospilos–7°, Rabiea –23°, Rhinephyllum –12°, Rhombophyllum, Scopelogena, Stomatium –12°, Titanopsis –12°, Trichodiadema. - GRUPPO C Crescita dalla tarda estate fino all'inverno, amano la nebbia e l'acqua leggera in inverno, con pieno sole. Durante la primavera e l'estate mezz'ombra con rare e leggere spruzzature (riposo).Temperatura minima: occasionalmente –2°C, fatte salve le eccezioni indicate alla pagina "Minime invernali". Semina: minima notturna 5°, massima diurna 20°; 11 ore di luce. Antimima, Argyroderma, Cheiridopsis, Conophytum >8°, Dicrocaulon, Diplosoma, Jacobsenia, Lithops alcuni, Mesembryanthemum >5°, Mitrophyllum >5°, Monilaria, Oophytum >5°, Othonna, Ophthalmophyllum, Tylecodon. - GRUPPO D Originario di regioni con scarse e imprevedibili piogge. Nessun forte periodo di crescita. Pieno sole tutto l'anno e acqua nella bella stagione. Massima crescita in autunno, fino al tardo inverno/inizio primavera. Temperatura minima: occasionalmente a –2°C, fatte salve le eccezioni indicate alla pagina "Minime invernali" Antegibbaeum, Aridaria, Astridia, Bijlia, Cephalophyllum, Cylindrophyllum, Didymaotus, Dintheranthus, Dracophylus, Drosanthemopsis, Eberlantia, Fenestraria >5°, Gibbaeum 8°, Glottiphyllum, Herreanthus, Juttadinteria, Lapidaria, Lithops alcuni, Malephora, Namaquanthus >5°, Namibia, Nelia >5°, Odonthophorus, Ruschianthus, Scheletium, Schwantesia, Sphalmanthus, Tanquana, Vanheerdia –12°, Wooleya. PIANTE DA FREDDO Pediocactus, Sclerocactus, Escobaria, Austrocactus, Toumeya, Yucca glauca, Opuntia macrorhiza, O. erinacea, O. polyacantha. D’inverno tenere le piante al gelo di notte e al freddo di giorno, per lo più a secco. In primavera tenerle al fresco e umide annaffiando giornalmente. D’estate bagnare a fondo occasionalmente, a secco per la maggior parte. In autunno tenerle al fresco, annaffiando leggermente e non di frequente, tenendo le piante all'asciutto per la maggior parte. |
|