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In passato denominati presidi sanitari, i FITOFARMACI sono classificati nell’ambito della Comunità Europea, in 7 classi di nocività: T+ = molto tossico; T = tossico; Xn = nocivo; Xi = irritante; F = facilmente infiammabile; O = comburente; Nc = non pericoloso (direttiva CE 91/414, recepita in Italia col D.L.194/95),
La tossicità è calcolata sulla base del D.L. 50 (Dose Letale in ppm -parti per milione- di peso vivo per via orale) nel ratto. Per i prodotti classificati 'Molto tossico', 'Tossico' e 'Nocivo' è richiesto il patentino, mentre per quelli classificati 'Irritante', 'Attenzione manipolare con prudenza' e senza indicazioni, sono di libero acquisto.
Possono presentare rischi di tossicità, mutagenicità, cangerogenicità. Lo stesso principio attivo viene commercializzato con nomi diversi.
In base alla possibilità che i fitofarmaci hanno di penetrare e di traslocare nei tessuti vegetali, si suddividono in:
- di copertura (o per contatto): esplicano la loro azione in superficie, senza alcuna penetrazione all’interno dei vegetali.
- Citotropici: esercitano una penetrazione parziale, senza essere traslocati attraverso il sistema linfatico.
- Citotropici-transalminari: attuano una penetrazione profonda, così da raggiungere la pagina opposta delle foglie.
- Sistemici: vengono assorbiti dai tessuti vegetali, e distribuiti a tutta la pianta attraverso il sistema circolatorio linfatico.
Osservazioni su alcuni fitofarmaci
- I fungicidi inorganici (rame e suoi derivati, zolfo), posseggono un ampio spettro d’azione ed elevata persistenza, esercitano un’azione di contatto, combattono la penetrazione, ma in determinate condizioni possono interrompere la vegetazione. Lo zolfo agisce bloccando la membrana cellulare del patogeno, è assai attivo contro l’oidio, non va usato sulle Cucurbitaceae in quanto fitotossico, va impiegato con temperature comprese fra 12 e 28° C.
- I fungicidi di copertura e di contatto quali i derivati dell’acido carbammico (zineb, maneb, mancozeb, metiram, propineb, nonché ziram e thiram), sono meno fitotossici dei rameici, agiscono bloccando la catena respiratoria, su Elmintosporiosi, Monosporiosi, Septoriosi, Antracnosi, marciumi radicali. Si disattivano dopo 8-10 giorni.
- I carbammati-azotorganici-esteri aromatici con molecola Benfuracarb quali Oncol® e Furacon® agiscono in maniera sistemica e si somministrano ad inizio e fine stagione di crescita come insetticidi geodisinfestanti.
- I derivati dell’acido teraftalico (captan) posseggono un ampio spettro di azione, agiscono sugli enzimi e sul ciclo di Krebs.
- I dicarbossimidici (iprodione ecc.) esplicano una buona attività contro Rhizoctonia, Alternaria, muffe, specialmente se associati a thiram.
- I derivati della Guanidina (dodina), agiscono su di un vasto numero di funghi.
- I fungicidi sistemici, derivati benzimidazolici (benomyl, carbendazim, tiabendazolo, tiofanate metile, ecc.), svolgono attività preventiva, curativa ed eradicante, sono dotati di un’ottima sistemicità e di un ampio spettro d’azione, in grado di proteggere anche la vegetazione che si forma dopo il trattamento. Vengono assorbiti dalle radici, e trasferiti velocemente alla parte aerea. Sono attivi contro Alternaria, Septoriosi, Antracnosi, Coniothyrium, ruggini, Fusariosi, marciumi, muffe. Tuttavia è sufficiente una sola mutazione puntiforme in un gene particolare, perché si verifichi la perdita totale della funzione fungicida, per cui è indispensabile miscelarli sempre con un fungicida di contatto.
- I fenilammidici svolgono attività preventiva, curativa ed eradicante, ma creano anch’essi con facilità ceppi resistenti.
- I carbammici (propamocarb) vengono usati contro i marciumi del colletto e come disinfestante del terreno.
- I tiadiazolici (etridiazolo) sono utili per la disinfezione del terreno e l’azione preventiva che esplicano nei confronti dei semenzali.
- Il gruppo dei Triazolici comprende numerosi membri, fra cui il Penconazolo, attivo contro moltissimi funghi.
- Il Chinosol applicato alle semine potrebbe ritardarne la germinazione, meglio somministrarlo a germinazione avvenuta.
- Gli oli minerali emulsionati, miscelati ad esteri fosforici, sono spesso consigliati per la loro buona azione di contatto nella lotta contro cocciniglie, metcalfa ed uova di acari e ragnetto rosso. Occorre tuttavia evitare che il prodotto raggiunga le radici per non causare fenomeni di asfissia, e di non usarli durante la stagione calda.
- Gli insetticidi fosforganici (malathion, diazinone, dimetoato, parathion, ecc.) non vanno usati sulle Crassulaceae, e le piante le cui foglie sono ricoperte di pruina o di peluria, per non sciuparne la bellezza. In alcuni paesi il dimetoato è stato tolto dal mercato a causa della sua tossicità.
LOTTA BIOLOGICA E RIMEDI NATURALI
La lotta biologica, condotta mediante insetti antagonisti, è purtroppo di scarsa applicazione nelle piccole serre amatoriali, in conseguenza delle difficoltà che s'incontrano nello stabilire il corretto equilibrio fra insetto predatore e preda, le competenze richieste, la esatta identificazione dell’insetto nocivo ed infine i costi. Nelle grandi serre, nelle collezioni importanti, e nei giardini botanici la lotta biologica può invece trovare una proficua applicazione nell’ambito della lotta integrata, facente uso di una serie di tecniche diversificate quali l’igiene, la protezione fitosanitaria, il monitoraggio dell’ambiente, la lotta chimica ragionata ed altre ancora. Utile può risultare l’Indice Fitosanitario pubblicato dall’A.C.T.A.
Contro le Cocciniglie di tipo farinoso si procede al lancio della coccinella Cryptolaemus monstrouzieri, in combinazione con Leptomastix dactylopii, Kaladiplosis floridiana, Anagyrus sp. oppure del genere Nephus riunion, Scymmus (utile anche contro gli afidi). Nelle grandi serre la lotta si conduce con gli insetti antagonisti, quali Allothrombium fuliginosum, Rodolia cardinale, Chilocorus bipustulatus.
Le Cocciniglie del genere diapsis (Diapsis echinocacti cocciniglia gialla delle cactacee) si contrastano mediante il lancio di predatori, quali Aspidiotus nerii.
A tutt'oggi non vi sono predatori tipici per le cocciniglie radicali.
Gli Afidi del genere Aphis gossypii e nerii, vengono attaccati dagli imenotteri Aphelinus abdominalis e Lysiphlebus testaceipes.
Le larve dei Tripidi si combattono mediante l’acaro Neoseiulus cucumeris, che però risulta sensibile al calore estivo.
Il ragnetto rosso (Tetranychus urticale) si combatte mediante gli acari predatori Phytoseiulus persimilis, che però ha un tempo di risposta lento, e Amblyseius californicus, piuttosto sensibile alla basse temperature invernali.
Di più facile applicazione a livello amatoriale, sono invece i seguenti rimedi naturali.
Contro le formiche, che nutrendosi di melata favoriscono la proliferazione di acari, cocciniglie, afidi, la lotta si conduce mediante la preparazione di esche, a base di miele additivato con avermectine, un insetticida naturale che non turba l'ambiente, non presenta rischi e non lascia residui.
Contro afidi e acari si usano i saponi potassici, come quello di Marsiglia (50 gr. in 1 lt. d'acqua a pH neutro). Nicotina: si fanno macerare e successivamente filtrare, alcune cicche di sigarette al fine di ottenere una soluzione simile al the. Aglio: si fa bollire una testa, fino allo spappolamento, in 500 cc. d'acqua, poi si filtra.
Contro cocciniglie e metcalfa lo stesso sapone di Marsiglia (50 gr. sciolto in 100 di cc. d'acqua), con aggiunta di 900 cc. di alcool denaturato. Contro aleurodidi, ragnetto rosso, afidi, tripidi si usa Naturalis, un bioinsetticida costituito dal fungo Bauveria bassiana, da spalmare sulle superfici da trattare. Agisce disidratando l'insetto così da condurlo a morte. Il prodotto si trova in commercio in una sospensione d'olio, è innocuo per l'uomo e per l'ambiente, non danneggia gli insetti pronubi, non lascia residui sulla vegetazione e non ha tempi di carenza.
Ai seguenti prodotti è riconosciuta una proprietà antisettica, a volte antibatterica e antimicotica, soprattutto a livello preventivo.
Equiseto: anticrittogamico utile per combattere le malattie da funghi (ruggini, ticchiolatura, antracnosi), in grado di stimolare l’attività biologica delle piante. Preparazione: Si fa macerare per 2-3 giorni una cucchiaiata di prodotto in un litro d'acqua, quindi si fa bollire per una ventina di minuti, poi si filtra. Uso: diluirlo nelle proporzioni di 1 a 3 prima di bagnare la pianta.
Estratto di propoli: trattasi di un antibiotico naturale, in grado di prevenire muffe e batteri, con proprietà disinfettanti e cicatrizzanti delle ferite. Preparazione: 50 gocce in un litro d'acqua, da applicare su tagli, innesti, ferite e per bagnare il substrato di semina. Spesso si aggiunge la lecitina di soia (un cucchiaio in un litro d'acqua).
Estratto di pompelmo: utile contro funghi, batteri, virus, marciumi del colletto. Preparazione: 30 gocce in un litro d'acqua, con l'aggiunta di 10 gocce/lt di olio essenziale di cipresso, e di 30 gocce/lt di estratto idroalcolico di propoli.
Oli essenziali: posseggono proprietà antisettiche, soprattutto quelli di timo, cipresso e pino. Uso: trattasi di insetticidi non aggressivi, efficaci contro le uova di cocciniglie, aleurodidi, acari e insetti in genere. Preparazione: 15 grammi in un litro d'acqua, con aggiunta di un cucchiaino di sapone di Marsiglia.
Bicarbonato di sodio: esplica un'azione contro i funghi. Preparazione: un cucchiaino da caffé in un litro d'acqua, con aggiunta di un olio essenziale.
Silicato di sodio: è un insetticida, acaricida, fungicida, usato contro cocciniglie, afidi, acari, peronospera, oidio. Agisce per disidratazione delle cellule del parassita. E’ in vendita una soluzione acquosa di tetrasilicato di sodio al 38-40° Be. Dosi: in inverno gr 30/lt. d’acqua, in vegetazione gr. 10/lt d’acqua.
Quassia amara: è un insetticida-aficida, ad azione repellente, con caratteristiche simili al piretro, ma innocuo per l’uomo, gli animali domestici e gli insetti pronubi. Combatte afidi, tentredine, psylla, carpocapsa, cydia, tignola. E’ in vendita una soluzione acquosa al 15%, della quale se ne usano 7 gr./lt. d’acqua.
Azadiractina: insetticida-repellente, in grado di inibire lo sviluppo degli insetti, di riequilibrare la microflora del suolo e di esplicare un’azione nematocida. E’ in vendita una soluzione acquosa di Azadirachta indica al 15%, da irrorare in vegetazione nella misura di 10 gr./lt., con aggiunta di 7 gr. di Silicato di sodio.
Ortica: insetticida-fitostimolante con un elevato contenuto di acido formico, salicilico, ferro e oligoelementi. Svolge azione repellente contro insetti e acari. E’ in vendita una soluzione acquosa di Urtica dioica e Urtica urens al 15%, da usare in vegetazione nella misura di 7 gr./lt. d’acqua, con aggiunta di un cucchiaino di sapone di Marsiglia.
Artemisia: biorepellente contro insetti terricoli e formiche. Si usa spolverando una volta al mese il colletto delle piante.
Solfato di rame: anticrittogamico con azione fungicida, utile per combattere alternariosi, cladosporiosi, cancri, ticchiolatua, peronospera, corineo. Si usa in autunno-inverno nella dose di 15 gr./lt d’acqua.
L'ENDOTERAPIA (lotta a basso impatto ambientale)
Consiste nell'uso di fitofarmaci sistemici, trasferiti all'interno della pianta mediante il sistema vascolare. Il prodotto non subisce dilavamenti, non si disperde nell'ambiente, è sufficiente un trattamento annuale o biennale. Si somministra mediante annaffiatura o, in caso di alberi, praticando delle “iniezioni” sul tronco, dove il farmaco è distribuito con un sistema simile ad una “flebo”.
Attualmente i prodotti sistemici registrati sono: Acefate, contro la Cocciniglia; Imidacloprid, contro afidi e cocciniglia; Methomyl, contro afidi; Thiabendazole, fungicida ad ampio spettro.
N.B. Chi ha necessità di conoscere il significato di alcuni termini usati in fitoiatria può collegarsi a questo link esterno contenente un vasto GLOSSARIO.